sabato 20 giugno 2009

In difesa delle coincidenze


Coincidenza è una di quelle parole delle quali, di solito, si abusa soltanto. Secondo il dizionario De Mauro, il termine ha quattro significati:
1. il verificarsi simultaneo, specialmente casuale, di due fatti; sinonimi: concomitanza, contemporaneità, simultaneità, sincronismo;
2. corrispondenza, identità di opinioni, di idee, di vedute; sinonimi: accordo, corrispondenza, conformità, consonanza, convergenza, identità, omogeneità, uguaglianza, uniformità;
3. corrispondenza tra l'ora di arrivo di un mezzo di trasporto e l'ora di partenza di un altro; sinonimi: frasi di analogo significato;
4. identità o sovrapposizione specialmente di punti, linee o figure; sinonimi? In matematica praticamente NON esistono sinonimi!

L'estate scorsa, quando avevo letto soltanto le prime pagine del libro, una (sfortunatissima) coincidenza (in senso 1) ha sabotato l'incontro tra l'antologia di racconti Elogio della coincidenza dell'argentino Luiz Schwarcz e me, investendomi come un TIR e trascinandosi per mesi. Peccato, perché tra l'autore e la sottoscritta pare esistere, nel modo di percepire il mondo e concepire la scrittura, una quasi totale consonanza di vedute.
Nonostante la mia scarsa lucidità di allora, intuendo la convergenza di opinioni, ho proseguito ostinatamente a leggerlo. Ma, come quando il secondo treno giunge in ritardo, quando la scrittura di Schwarcz arrivava a segno, io ero già partita da un po'…
Ricordo di aver parlato in termini elogiativi dei racconti al mio consorte. Ma allora, né lui né io eravamo in vena...
Poi, il libro è andato smarrito. È sparito, si è nascosto, non lo so.
Fatto sta che, per una (felicissima) coincidenza l'ho ripescato l'altra notte, ore 0.45, mentre frugando nel mucchio che soggiorna sul mio comodino, cercavo un altro libro da leggere. Lui, era sempre stato lì. Rimpiattato. Ad aspettarmi, ostinatissimo, nonostante gli avessi dato buca troppe volte.
Forse si è trattato di serendipità, non di semplice coincidenza.
Coincidenza, destino... In fondo chi se ne frega? A me piace pensare che certi incontri devono avvenire e ringrazio la sorte che sia avvenuto così, in sordina - senza "coincidere" con altri guai e senza chiasso - appena sottolineato da un "Toh, guarda!"
"Ma che cosa devo farne di te?", mi sono chiesta subito dopo.
a) Ti ripongo nel mucchio.
b) Ti poso subito e tocco ferro, perché magari porti sgarro.
c) Ti sfoglio un po' così, di sguincio, giusto per riassaggiarti un po'...
d) Ammetto di avere un debito con te e faccio del mio meglio per saldarlo.
Così eccomi qui.
Elogio della coincidenza è una serie di sguardi lanciati dalla finestra. Un mazzo di fotografie trovate in un cassetto. Film visti da piccoli e vagamente ricordati, mescolati a sogni e a sogni di altri film. Libri letti, o almeno comprati col proposito di farlo. Case soltanto immaginate, leggendone sui volantini pubblicitari. Piccoli gesti di accoglienza fatti da qualcuno per clienti, probabilmente indifferenti, che resteranno sconosciuti. Piccole macchie che non vogliono andarsene dalla camicia bianca, una libro di memorie che non scriveremo mai.
Con il tempo le coincidenze andarono scomparendo dalla mia vita... Forse era divenuto impossibile dissimulare la predominanza di errori e non riuscivo più a credere alle scuse che accampavo per la mia mancanza di controllo della situazione.

Ormai sono certa che il mio (il nostro) controllo della situazione è soltanto un faticoso azionismo di minoranza. Ma è mio. E continuo a temere un po' le coincidenze, ma non questa, non questa lettura nata nel momento in cui mi sono sentita meno adeguata, eppure inevitabile e feconda.
Non ho ancora imparato a vivere alla giornata, ma mi sforzo di provarci, almeno ogni tanto. E sto all'erta: i debiti vanno onorati e alcune coincidenze non possono andare perdute.

Luiz Schwarcz
Elogio della coincidenza
Feltrinelli 2008, euro 10,00
Trad. R. Francavilla

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