sabato 5 aprile 2008

Fantasmi verdi


Ho letto ultimamente una curiosa novella (o romanzo breve) di Danilo Arona, Santanta, edito da Perdisa.
Da molti anni, ormai, Danilo esplora da saggista e da narratore un territorio spurio del fantastico che confina da una parte con l'horror, soprattutto quello intrecciato con l'immaginario cinematografico e musicale, e dall'altra con il mondo strano e significativo delle tradizioni popolari dell'Italia del Nord e delle leggende metropolitane. Un bel mix che quando funziona è davvero potente.
La storia e l'attualità non sono mai estranee alle storie di Danilo, dalla Seconda guerra mondiale, evocata da Pippo, il piccolo aereo inglese mandato in avanscoperta per preparare le missioni notturne di bombardamento, alla tragedia dei desaparecidos ricordata con l'essenza corporea di un'autrice colombiana, venduta al proprietario di una curiosa botteguccia di rarità e medicine alternative.
Con Santanta Danilo ha puntato in alto, raccontando la situazione delle comunità indiane del Mojave, strette tra un'identità culturale che si sgretola e l'azione congiunta del governo federale e delle industrie dei rifiuti decise a scaricare nelle loro riserve ogni sorta di schifezze tossiche. Una storia semplice ma ben condotta, dove accadono meno cose di quelle che si temono e forse la violenza è semplicemente quella di chi non è più disposto a subire.
O forse no, il vento del Mojave, Il Santa Ana, è reale e ha sulle cose e sulle persone effetti devastanti.
L'esperimento di Danilo (attualità politica + horror) è interessante. Di solito il tema della natura che si ribella - tipico di alcuni film di grande successo e di molti B-movies che le TV locali passano ancora a tarda ora - viene coniugato con la (fanta)scienza e partorisce squali assassini, ratti giganti fuori di testa, insetti gregari iperorganizzati. Danilo, invece, ha evocato degli spiriti - né buoni né cattivi, spiriti banali di gente qualunque, resi furiosi dalle ingustizie patite, che tornano per saldare conti in sospeso, come in tutte le ghost stories.
Roba che a ben vedere è poco splatter e cresciuta nell'ancora fertile terreno del gotico.

1 commento:

Davide Mana ha detto...

Danilo Arona è avanti.
Nel senso che - parallelamente ad una scienza ambientale che analizza i malanni del nostro pianeta (e che è madrina se non madre della fantascienza catastrofica), da alcuni anni si va sviluppando una filosofia ambientale, che analizza in quale modo le diverse culture e religioni si rapportino all'ambiente... chiaramente un tema più vicino all'orrore soprannaturale.

Qui in Italia la cosa è per ora molto limitata e un po' monopolizzata da certi gruppi.
Io me ne sto interessando da un paio d'anni per motivi professionali - ma finora le mie proposte in questa direzione sono state accolte con sguardi disorientati in ambito divulgativo/accademico.
Mah.

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